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Il Purgatorio è la più "politica" delle tre cantiche della "Commedia, considerando che Dante lo compose nel periodo più duro, travagliato, incerto e doloroso del suo triste esilio. Era il periodo in cui, fuggendo "di gente in gente", egli chiedeva ospitalità e otteneva rifugio or da questo, or da quel signore. Mentre auspicava e attendeva fremente l'arrivo in Firenze dell'imperatore Arrigo VII, che ripristinasse legalità e ordine, là dove vigevano anarchia e soprusi, si consumava il suo dramma di esule, ingiustamente tenuto lontano dalla sua Patria e dai suoi affetti, sulla base di accuse false, inventate da chi, arrivato al potere, voleva vendicarsi del comportamento severo e corretto da lui tenuto al tempo del suo priorato.